NO BOOK  Manu Zuccarotta (2010)
Oltre   le   stringhe,   direttamente   proiettati nella divisione dell' indivisibile, familiarizzando con i mondi paralleli. Tavole di trattati e ibridi alchemici che ripercorrono l'antico confine tra realtà  e  fantasia per avere  la  possibilità di
SAPER SOGNARE UN A L T R O  F U T U R O
come un moderno outsider che sostituisce  il  mito  dell' uomo macchina  con  il  concetto  di androide  aspettando  nuovamente  la  possibilità  di  progettare e costruire le macchine nel proprio studio e  con le  proprie mani, come  i  vecchi  scienziati artigiani,  tra  pannelli  solari,nuovi  droni  hand-made  e fonti energetiche  improbabili.
Fantascienza?
ll mio lavoro parte principalmente da questo stallo che ci accompagna ormai da anni.I miei mondi paralleli finti e gli ibridi a sbalzo o creati con assemblage si collocano in un progetto più vasto e complesso che ha al centro l'indagine dell'evoluzione attraverso il mezzo artistico.
Soffermarsi sull'evoluzione ci porta alla consapevolezza che il futuro ci sarà e sarà necessariamente diverso dal presente. L'inevitabilità di un qualcosa di diverso!
La rassegnazione di questo periodo stagnante ci ha fatto dimenticare che i cambiamenti sono possibili.. Pensare che un organismo è in perenne evoluzione e mutazione potrebbe essere il punto di partenza per una nuova presa di coscienza verso la realizzazione di un cambiamento.
Quando dipingo creo mondi paralleli e ibridi futuristici che esistono solo nella mia mente e quando finisco una tela, un disegno o uno sbalzo è come se dessi la possibilità allo spettatore di sbirciare tra i miei pensieri.
Cerco di riprodurre esattamente quello che ho in mente, anche se spesso parto da una linea, un semplice gesto, a cui faccio seguire un flusso di coscienza inizialmente simile alla scrittura automatica che mi permette di vedere tutto il resto con completezza.
I mondi paralleli che rappresento sono delimitati dallo spazio del supporto, ma potrebbero essere infiniti. Dopo un primo periodo legato agli spray, ora prediligo l'acrilico su tela e l'utilizzo di marcatori. Ampi spazi di colore acrilico e linee nette creano paesaggi familiari solo ai frequentatori delle sale giochi degli anni 80. Ultimamente mi sto concentrando sulla ricerca di un nuovo approccio materico. Dopo alcuni tentativi a sbalzo oggi lavoro il pvc con lo stesso effetto, ma in versione cheap.
Queste rappresentazioni di oggetti e paesaggi totalmente fantastici ma possibili sono la mia più grande passione, ma amo comunque anche rappresentare simboli e ricreare atmosfere che sono in relazione con la mia vita privata, soprattutto quella di musicista, dedicandomi ancora a locandine e flyers.
 
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